Certamente prima del Mille si andarono strutturando la curtis e il castrum di
Volta Mantovana, che tra la fine del X e gli inizi del XI secolo vennero inclusi
nel sistema economico e difensivo della potente famiglia Canossa. Con le
donazioni di Beatrice e Matilde di Canossa (1053 e 1073) la corte, il castello
e le terre di Volta, nonché il borgo di Cereta, passarono tra i beni del Vescovo
e dei Canonici della Cattedrale di Mantova che ne mantennero il possesso per
moltissimi anni.
Tra l’XI e il XIII secolo il paese di Volta risultava
formato dal centro fortificato, stretto attorno al mastio e difeso da una cinta
di mura, dalla corte, dalla pieve (l’attuale parrocchiale) e da alcuni gruppi di
case sorte dentro e attorno alle mura e lungo le direttrici di accesso al
castello.
Costretto a subire distruzioni e devastazioni in conseguenza
delle lotte interne tra le varie famiglie nobili, Volta rimase comunque sotto
il dominio della signoria dei Bonacolsi e poi dei Gonzaga, come parte
integrante dello stato mantovano.
Oltre alle strutture fortificate, rilevanti per stato di
conservazione e complessità, assai notevole è Palazzo Gonzaga, attuale sede del municipio, fatto edificare
verso la metà del 1400 a ridosso di un tratto delle mura di cinta del borgo dai
marchesi di Mantova Ludovico Gonzaga e Barbara di Brandeburgo come villa di
campagna.
Donato nel 1515 a Ludovico Guerrieri, ristrutturato, ampliato
e ornato a più riprese, è conosciuto
in particolar modo per gli stupendi giardini, realizzati
nel 1527 per esaltare la ricchezza, il buon gusto e la nobiltà dei proprietari.
Nel 1600 i giardini erano dotati di due terrazze affacciate sulle colline, la
superiore delle quali con tre loggiati formati da colonne di rovere su cui si
arrampicavano rose e gelsomini; scendendo erano poi un’esedra, scenografia per
il teatro all’aperto, e - in fondo - una loggia che fungeva da palcoscenico.
Nel piazzale antistante la dimora sono inoltre le antiche
scuderie, dove attualmente vengono allestite mostre di vari artisti e sono
organizzate manifestazioni culturali ed enogastronomiche.
Palazzo Gonzaga rivestì invece un importante ruolo nel
corso del Risorgimento, avendo ospitato nel 1848 il quartier generale del re
Carlo Alberto durante le battaglie di Goito e Peschiera del Garda (proprio da
qui il re firmò l’11 aprile il decreto che ordinava che le navi da guerra e le
navi mercantili inalberassero “qual bandiera nazionale, la bandiera tricolore
italiana”), nel 1859 l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe e poi - dopo la
battaglia di Solferino - Napoleone III e nel 1866 il principe Amedeo di Savoia
e il generale Durando e più tardi anche Vittorio Emanuele II.
Da ultimo va infine anche rammentato che nel cimitero di
Volta riposa la salma dello statista mantovano Ivanoe Bonomi, padre
costituente, presidente del CLN e primo presidente del Senato della Repubblica,
oltre che ministro e presidente del Consiglio dei Ministri.