Cavriana appare per la prima volta con certezza nella documentazione
storica in un diploma dell’imperatore Enrico III del 1045 che confermava il
possesso dell’omonima corte al vescovo di Mantova.
In età medievale andò formandosi il borgo, difeso da una
cerchia muraria, intervallata da alcune torri, in molti punti tuttora
conservata; tale cerchia, cui si accedeva tramite due porte situate in
corrispondenza degli estremi orientale e occidentale, si dipartiva dalla
possente rocca posta in posizione dominante a nord dell’abitato.
La rocca, le cui più antiche strutture parrebbero poter
risalire all’XI secolo, subì nel corso dei secoli numerosi restauri e rifacimenti,
culminati nel grandioso rinnovamento voluto da Ludovico Gonzaga nel 1458, cui
sono riferibili la maggior parte delle strutture superstiti.
Il marchese di Mantova edificò infatti nella rocca una
delle sue magnifiche residenze – poi fatta distruggere dagli Austriaci nel
settecento – che provvide a difendere foderando le cortine medievali con
possenti muri in calcestruzzo e mattoni. Giovanni da Padova, l’ingegnere che
curò il progetto, fece anche scavare un profondo vallo, sovrastato a settentrione
da un rivellino triangolare che conduceva al ponte levatoio.
La rocca racchiudeva la chiesa di S. Biagio, mentre ai
piedi di questa, a fianco di una delle porte di accesso al borgo, venne
edificata tra il 1400 e il 1500 l’attuale parrocchiale di Santa Maria Nova, poi
radicalmente ristrutturata nel corso del XVIII secolo; all’interno
dell’edificio si possono ammirare le tarsie marmoree degli altari, gli arredi
lignei, un grande e raffinatissimo baldacchino settecentesco e - soprattutto -
un trittico raffigurante la Madonna col Bambino fra i Santi Rocco e Sebastiano
dipinto da Zenone da Verona nel 1512.
Su un’altura a sud-est dell’abitato sorge invece isolata la
pieve dedicata alla Madonna Immacolata, riportata alle originarie forme
romanico lombarde tra il 1953 e il 1955, che, oltre ad alcuni frammenti di
affreschi medievali, conserva nell’abside centrale un bellissimo altorilievo
del XIV-XV secolo che raffigura la Madonna della Misericordia.
Alle pendici della rocca è infine situata la prestigiosa Villa
Mirra, che ospita gli ampi spazi espositivi del Museo Archeologico dell’Alto
Mantovano. L’esposizione segue un criterio diacronico e si articola in quattro
principali sezioni: preistorica, romana, medievale - rinascimentale e
risorgimentale.
Tra i numerosi e importanti reperti esposti, raccolti nel
corso delle indagini condotte dal locale Gruppo Archeologico, si segnalano in
modo particolare i ritrovamenti effettuati nel sito palafitticolo di Bande di
Cavriana, recentemente riconosciuto quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità
dall’UNESCO; l’itinerario di visita si conclude in una sala che riveste invece
un particolare interesse storico: la stanza dove soggiornò l’imperatore
Napoleone III nel corso e alla conclusione della Battaglia di Solferino.